Per noi è una grande soddisfazione lavorare con i più piccoli e vedere quanto si lasciano coinvolgere da un'attività sana, creativa ma che richiede anche impegno per raggiungere un risultato.
Nelle lezioni li vediamo pesare, impastare, collaborare tra di loro e - soprattutto - ridere e cantare prima di ammirare con orgoglio il prodotto del loro lavoro. Ogni bambino ha la propria postazione dove, con l’aiuto della docente, realizzerà le preparazioni del corso.
Abbiamo scelto di proporre i corsi senza la presenza dei genitori perchè, dopo varie esperienze, abbiamo verificato che i bambini si sentono più "liberi" e coinvolti se sono con i loro coetanei. Sono corsisti particolarmente attenti e con loro otteniamo sempre ottimi risultati.
Ma nel nostro pensiero siamo stati confortati anche dalle parole della psicoterapeuta, dott.ssa Alice Lombardi la quale ha spiegato che «la cucina è un luogo dove si possono imparare le regole, divertendosi. I bambini hanno modo di toccare con mano che, quando non rispettano determinate direttive, come ad esempio per gli ingredienti, la ricetta non riesce. Inoltre, il bambino impara a tenere in ordine e pulito il proprio spazio, qualità fondamentale per uno chef in cucina ma anche per una persona in fase di crescita.» (Leggi l'intera intervista).
Sicuramente, senza i genitori, i bambini sono portati a socializzare, a fare le cose insieme e a condividere; questo insegna loro che devono "sbrigarsela" anche da soli per ottenere risultati. Non è un caso che tutti i nostri piccoli chef restano molto soddisfatti, alternando momenti di grande concentrazione a momenti con risate e canti... Questi sono i bambini che ci fanno crescere!!!